22323
portfolio_page-template-default,single,single-portfolio_page,postid-22323,qi-blocks-1.3.4,qodef-gutenberg--no-touch,stockholm-core-2.4.5,qodef-qi--no-touch,qi-addons-for-elementor-1.8.1,select-theme-ver-9.12,ajax_fade,page_not_loaded, vertical_menu_transparency vertical_menu_transparency_on,,qode_menu_,wpb-js-composer js-comp-ver-7.9,vc_responsive,elementor-default,elementor-kit-25001

Orti alti a Padova, agricoltura urbana come strategia di recupero

Nel quadrante ovest della città, in un’ampia area servita dalla tangenziale, esiste uno straordinario complesso di architettura contemporanea progettato da Giuseppe Davanzo alla fine degli anni Sessanta, un tempo destinato a Foro Boario ed oggi quasi completamente inutilizzato e in attesa di un nuova funzione. Viene proposta una prima strategia di recupero dell’area a partire dalla installazione di un complesso di orti urbani sulle coperture modulari degli edifici. Il progetto sfrutta la particolare morfologia dell’architettura per produrre cibo a km zero, energia da fonti rinnovabili, spazi di socialità.
Un’idea di Carlo Bettio (Orto a Quadretti) presentata alla rassegna Salone del Gusto – Terra Madre organizzata da Slow Food a Torino nel 2012.

Responsabile progetto / Project manager

Viviana Ferrario e Andrea Turato

Periodo di realizzazione / Design and construction period

2012

Incarico / Responsibility of

Studio di fattibilità, realizzazione filmato di presentazione

Collaboratori / Collaborators

Valentina Bruna, David Michielli, Francesco Mini

Committente / Client

L'Orto a Quadretti

Località / Location

Padova